Marano e Festà, Tempo di raccolta, la terra si racconta
«Sito comodissimo et amenissimo, sì per la salubrità dell’aria, come ancora per la fertilità del terreno e per l’isquisitezza dei frutti d’ogni sorta et in particulare di buonissime uve trebiane. […] Vi è in particolare in detto Comune una bella piana di Terreni bonissimi che pare et è come un giardino tutta annessa insieme di biolche in circa e trecento e più che vale cento scudi la biolca.»
È qui che Giovan Battista Montecuccoli ha costruito la sua villa, residenza di campagna, sulle «Bonificazioni» chiamate “Le Basse”: quella vasta piana tra Marano e Vignola che si formò a seguito delle dighe costruite dal marchese nell’alveo del fiume, per porre rimedio alla disastrosa piena del 1676.
Chiamata "il Colombarone" il complesso è formato dalla villa padronale, dalla torre colombaia, dalle abitazioni dei salariati e da ampi vani per la bachicoltura (Bigattiera); del grande parco all’inglese resta solo una secolare magnolia e, laddove si trovano gli alberi da frutta, un tempo si trovava il galoppatoio per l’addestramento dei cavalli.
Dalla villa si accedeva direttamente sul greto del fiume Panaro per godere della fresca aria che scendeva a valle nelle calde sere d’estate; usanza che tutt’ora conoscono bene gli abitanti di Marano.
Alla scoperta di Marano: visita itinerante tra i tesori nascosti di epoca medievale e moderna, borgo antico, chiesa e Colombarone, accompagnati da I racconti del Luppolo di Maria Silvia Avanzato. Ritrovo in Piazza Matteotti alle ore 10,30, il 20 ottobre.
Per info e contatti:
Tel. 328 8458574
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EVENTO A CURA DI:
Morena Orsini
Giorgia Gavanelli
Massimiliano Venturelli